La scrittura come specchio del benessere scolastico.

La scuola non è soltanto un luogo di apprendimento, ma anche un contesto emotivo e relazionale molto forte. E spesso questo mondo interiore emerge più chiaramente nella scrittura che nelle parole.
Scrivere richiede coordinazione motoria, concentrazione, gestione dello spazio e, soprattutto, disponibilità emotiva. Un ragazzo/a che affronta con serenità la scuola lascia sulla carta un segno vitale, ritmato, coerente, fluido. Chi vive invece fatica, tensione o disagio nel percorso scolastico, produce una grafia che “parla” attraverso incoerenze e squilibri nel percorso grafico.

Alcuni segnali da osservare nei quaderni dei ragazzi:

  • Andamento irregolare della riga: un testo che sale e scende senza logica può riflettere instabilità emotiva o difficoltà di concentrazione.
  • Margini caotici o assenti: il bambino che scrive “addosso” al bordo del foglio spesso vive un rapporto confuso con le regole o fatica a rispettare i limiti.
  • Cambi repentini nello stile di scrittura: improvvisi passaggi da grande a piccolo, da ordinato a disordinato, possono segnalare oscillazioni emotive o conflitti interni.
  • Tratto fermo e armonico: è un indice di buona integrazione e benessere generale.

Come possono intervenire genitori e insegnanti?

  • Evitando giudizi superficiali (“scrivi male, sei disordinato”).
  • Guardando i cambiamenti nel tempo, più che un singolo quaderno.
  • Usando la grafia come punto di osservazione, non come etichetta.
  • Creando momenti di ascolto: “vedo che fai fatica a tenere il ritmo, come ti senti in classe?”.

La scrittura diventa così un alleato prezioso per capire come i ragazzi vivono il mondo scolastico.

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