QUANDO LA FIRMA INCONTRA LO SCARABOCCHIO: il duello invisibile dell’inconscio

Hai mai scarabocchiato il tuo nome distrattamente, mentre eri al telefono o in attesa. Quella firma non era una firma. O forse sì?
Nel mondo della grafologia, la firma è una sorta di nostro biglietto da visita: racconta chi vogliamo essere, come vogliamo presentarci al mondo, la nostra identità pubblica. È pensata, voluta, a volte addirittura “costruita”.
Lo scarabocchio, invece, ci sfugge di mano. Letteralmente e “fisicamente”!
È il linguaggio primitivo della nostra psiche, una scrittura libera, senza censura, a metà tra l’arte e l’automatismo., un gesto inconscio e non controllato.
Se dicessi che, quando si scarabocchia la propria firma, stiamo svelando qualcosa che la firma ufficiale nasconde?
Nei miei studi (e sì, anche nei casi più bizzarri!) ho visto firme elegantissime trasformarsi in grovigli indecifrabili quando ripetute in automatico.
Ho visto scarabocchi che urlavano verità che la firma cercava disperatamente di coprire.
FIRMA e SCARABOCCHIO, in fondo, sono due lati della stessa mano.
Uno ti rappresenta.
L’altro… ti rivela.
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